Sono minorenni. Arrivano dall'Europa dell'Est o dall'Africa.
Ridotte in schiavitù e costrette a vendersi. Non possono essere espulse. E
l'Italia diventa il loro inferno.
Quanto vale una ragazza di 18 anni o forse meno? L'offerta
è stata buttata lì qualche sera fa, nel dopocena sul tavolo di una pizzeria
alle porte di Torino. "Se hai 15 mila euro, diventa tua. Pagamento in tre
mesi". Pochi minuti per decidere, tra il caffè e un bicchiere di grappa:
"Guardala, è un affare. Te la porti a vivere con te...". Alla fine il
ricatto: "Se non trova 15 mila euro in tre mesi, dovrà pagarne 50 mila
all'organizzazione che l'ha fatta arrivare in Italia. E sai cosa vuol dire? Che
se non l'aiuti, la manderanno a battere sulla strada". Paolo G., 41 anni,
single, non si aspettava di concludere la serata con un profondo senso di
colpa. Una risposta la doveva pur dare a quell'amico di mezza età che l'aveva
invitato a cena. L'amico è un imprenditore piemontese con l'azienda che va così
così e la testa piena di Viagra: dopo aver lanciato la proposta, ha aspettato
seduto tra la nuova moglie nigeriana di vent'anni più giovane e la teenager in
vendita, sorella di lei. "Gli ho risposto che avrei immediatamente portato
la ragazza alla comunità del Gruppo Abele", racconta Paolo G., "ma
lui, che bazzica le chiese pentecostali, mi ha fatto un discorso sul valore del
debito e della promessa data. Insomma, dopo il mio rifiuto avrà provato a
vendere sua cognata a qualcun altro in cerca di moglie. Oppure l'avrà mandata
sulla strada. Se no, come trova quei soldi?".
Nell'Italia marchettara dove tutto si può comprare, anche la
prostituzione si è inventata nuove strade. Compreso il fai-da-te di famiglia.
Non importa se il contratto è per la vita o per dieci minuti sul sedile
ribaltabile di una macchina. Cambia solo il costo. Eravamo il Paese dei latin
lover. Siamo un popolo di clienti. Così le bande di trafficanti si adeguano. La
domanda di sesso a pagamento aumenta? Loro procurano l'offerta. Con ragazze
sempre più giovani. Fino alle baby-squillo, insulto un po' cinematografico per
indicare ragazzine strappate dai banchi di scuola e mandate in tanga e
canottiera a vendersi sui viali. Alla periferia di Roma le fanno dormire nelle
grotte. La via Salaria è un postribolo di minorenni al chiaro dei lampioni e
spesso anche alla luce del pomeriggio. Lo stesso, dopo le 11 di sera, diventa
via Cristoforo Colombo, l'arteria che porta al mare e all'aeroporto di
Fiumicino. A Milano non occorre uscire dalla città: ragazze europee e africane
sono tornate a occupare piazzale Loreto, viale Abruzzi, la Circonvallazione fin
dentro i quartieri semicentrali come i Navigli e il parco Ravizza. Dalle parti
di Perugia hanno scoperto una gang di moldavi che legava le adolescenti alle
pareti di una stalla abbandonata. Ma la distribuzione di ragazze è capillare su
tutta la Penisola. Raggiunge le campagne sperdute, perché lì la domanda dei
clienti su camion e trattori è altrettanto forte. Come lungo la statale 16, tra
Foggia e San Severo, dove non esistono altro che campi di pomodoro e vigne. La
notte le nigeriane bruciano i copertoni per farsi vedere, di giorno vanno a
dormire nell'ex zuccherificio a Rignano Garganico. Oppure la statale Adriatica
da Rimini a San Benedetto del Tronto. E ancora Bari, Catania, Cremona, Prato,
Aosta, Treviso. Al di fuori dei confini dell'Unione europea il mondo è pieno di
famiglie ridotte alla fame. I trafficanti non fanno altro che portare le figlie
di quelle famiglie là dove clienti ricchi possono mantenere loro e i loro
sfruttatori.
Nessuno conosce quante siano le prostitute in Italia. C'è
soltanto una stima: tra 50 mila e 70 mila persone e non tutte sottoposte a un
controllo violento. Il giro d'affari è mostruoso: ipotizzando un guadagno a
testa di 2 mila euro a settimana, fa un incasso settimanale di 140 milioni di
euro. Ma secondo Transcrime, l'osservatorio dell'Università di Trento, in quel
totale il numero delle donne prigioniere del traffico di esseri umani e dello
sfruttamento sessuale è in continua crescita. Le statistiche danno un minimo
annuale di vittime (che a volte può coincidere con l'inverno) e un massimo
(l'estate): dalla stima di 17.550-35.500 ragazze nel 2001 si passa a
19.710-39.420 nel 2004. Un altro istituto di ricerca e assistenza, il Parsec di
Roma, fornisce cifre più caute. Ma comunque spaventose: quasi 23 mila donne
sfruttate. E non c'è solo la prostituzione di strada. Perché la forma più
temuta dalle ragazze resta quella invisibile tra le mura di night-club e
appartamenti. In confronto all'Europa, l'Italia ha il record: le donne 'vittime
della tratta a scopo di sfruttamento sessuale' sono 115 ogni 100 mila abitanti
maschi con più di 15 anni. Al secondo posto l'Austria con 84 vittime. L'Olanda
è ferma a 76. La Spagna a 54. La Germania a 45. La Francia a 27.
Al ministero dell'Interno, un ufficio sta analizzando i dati
per indirizzare le strategie. "L'arrivo di minorenni prima di tutto:
purtroppo è un effetto indotto involontariamente da noi", ammette un
ricercatore della polizia: "Gli organismi investigativi negli ultimi anni
hanno snobbato le indagini sullo sfruttamento. Per contrastare il fenomeno le
questure hanno scelto la via più veloce dei rimpatri. Come azione preventiva
sono state espulse le donne. Questo ha fatto crescere l'arrivo di minorenni:
perché i minori non possono essere espulsi. Le organizzazioni hanno poi
cambiato politica. Ora alle ragazze lasciano anche il 30 o il 50 per cento
dell'incasso. Ed evitano di sottoporle a violenze, rapimenti e stupri. Così le
ragazze non scappano, non denunciano e hanno più incentivi a rimanere nel giro.
L'altro aspetto nuovo è la mobilità delle prostitute. Le fanno spostare in
continuazione: una settimana sulla Salaria, poi sulla Domiziana, poi le ritrovi
sulla Romea. Lo spostamento impedisce eventuali legami affettivi con i clienti.
Ma questo nasconde un dato preoccupante che dobbiamo approfondire: l'esistenza
di una rete comune di contatti tra le squadre di sfruttatori. Che sulla strada
sono quasi sempre romeni o albanesi".
Treviso è una città molto severa con gli stranieri. Grazie a
Giancarlo Gentilini, vicesindaco della Lega, sono state perfino tolte le panchine
nei parchi. Così gli immigrati non si possono sedere. Ma dopo le 22, lungo le
vie intorno alla città, con le immigrate gli abitanti della provincia possono
fare di tutto. Dalla strada del Terraglio alla Pontebbana. Due ragazze ogni
50-100 metri. Trenta euro per dieci minuti le europee, 20 le africane.
Gentilini, quando era sindaco rottweiler e difensore della razza Piave, le
aveva protette: "Sono contro gli immigrati", aveva detto, "ma
non contro le prostitute straniere. Che volete? Le prostitute sono le navi
scuola dei giovani". Anche le forze dell'ordine locali hanno i loro
benefici. Quando non sanno come aumentare la statistica di espulsioni e
arresti, pure loro prendono di mira le prostitute: c'è sempre qualche ragazza
clandestina da rimpatriare o da sbattere in carcere per non aver rispettato la
Bossi-Fini.
Giulia, moldava, ex atleta della Nazionale giovanile di
pallamano, si offre a ragazzi, single e mariti della provincia di Treviso e
Venezia. Da quasi due anni si prostituisce sulla strada del Terraglio. Di
solito davanti al comando della polizia municipale di Mogliano Veneto. Quando
la sera chiudono gli uffici, arriva lei. L'insegna blu e bianca le dà
sicurezza. Giulia ha quell'età indefinita acqua e sapone, tra i 16 e i 18 anni.
Se vigili, poliziotti o carabinieri le chiedono quanti anni ha, lei è pronta a
rispondere 17: per evitare il rimpatrio. Se invece a domandarle l'età sono
clienti preoccupati di finire in galera, dice 19. Così le hanno insegnato i
protettori. Quando ha lasciato la Moldavia, sapeva cosa avrebbe fatto in
Italia? "Sì, l'ho scelto io", risponde. Ha mai avuto ripensamenti?
"Sicuro che non mi piace. Ogni cliente potrebbe essere quello che mi
violenta o mi ammazza. Ma io sono moldava: o fai questo o fai la fame".
Che immagine ha degli italiani? "Un corpo addosso con le braghe abbassate
e il portafoglio in mano". Il portafoglio in mano? "Sì, la gente di
qui è molto legata ai soldi. Tengono il portafoglio in mano anche quando fanno
sesso. Hanno paura che glielo freghi".
Se passeranno le proposte proibizioniste presentate in
Parlamento, le ragazze come Giulia finiranno in carcere. La logica è piuttosto
singolare: è come se nella lotta al contrabbando, lo Stato invece di prendere i
contrabbandieri avesse arrestato le stecche di sigarette. È la tipica morale
italica: si sfrutti pure, ma non si deve vedere. L'esempio più famoso è quel
consigliere comunale del centrodestra a Milano. Ha conquistato i voti dei
comitati di quartiere scatenando violente campagne, retate ed espulsioni contro
le prostitute straniere: una notte la polizia l'ha pizzicato in macchina con un
travestito.
Ma come si potrebbe identificare il reato di prostituzione?
Nell'atto sessuale? Nel pagamento? Nella lunghezza della minigonna? La
questione preoccupa sociologi e consulenti dei Comuni più sensibili. "Un
provvedimento del genere", osserva Lorenza Maluccelli, ricercatrice
dell'Università di Ferrara e autrice di saggi, "spingerebbe le ragazze in
circuiti ancor meno visibili e più pericolosi. Quante sono le donne violentate
nel silenzio? Quelle uccise? Eppure non c'è indignazione perché, per la cultura
morale, se sono prostitute se la sono cercata. Gli uomini invece dovrebbero
cominciare a interrogarsi sulla loro sessualità. Si dice che in Italia ci siano
9 milioni di clienti. C'è una segregazione mondiale del lavoro delle donne. Dai
Paesi più poveri l'Italia prende prostitute e badanti. Due forme di servizi
alla persona. E non è un caso che in tutti e due i settori lo sfruttamento di
immigrate e clandestine sia largamente diffuso". A volte le prostitute
hanno un lavoro regolare proprio come badanti. "Ma quando la questura lo
scopre", denuncia Alessandra Ballerini, avvocato della Cgil a Genova,
"il permesso di soggiorno può essere negato. Anche se la prostituzione non
è vietata dalla legge".
Un progetto riuscito di mediazione tra le proteste degli
abitanti e l'andirivieni di clienti l'ha inventato il Comune di Mestre. Qui le
prostitute sono state invitate a trasferirsi in 'zone informali' meno abitate.
Il potenziamento dell'illuminazione stradale, l'assistenza di unità di strada e
la sorveglianza discreta dei vigili urbani ha convinto ragazze e travestiti a
spostarsi nelle aree indicate. "L'approccio è pragmatico, puntiamo alla
riduzione del danno", spiega il coordinatore, Claudio Donadel: "E ha
sicuramente portato a una migliore convivenza e a un forte contrasto delle reti
criminali. Dal '99, 172 ragazze sono uscite dallo sfruttamento e più di 680
persone sono state arrestate e condannate. Ora il progetto sarà esteso al Veneto.
Partecipano tutti. Tranne, ovviamente, Treviso. E Belluno, dove la
prostituzione è meno visibile".
Dal Veneto al Piemonte si muovono i trafficanti della mafia
nigeriana. Uno di loro è famoso a Torino come pastore pentecostale. E a Verona,
in un bar di Veronetta dove lavora, come basista del racket. Fa parte della
rete che costringe migliaia di ragazze africane a saldare il prezzo della loro
schiavitù, vendendosi sulle strade. Alcuni pastori nigeriani hanno un ruolo
fondamentale. Spesso hanno di fronte giovani spaventate e analfabete. E durante
le prediche le minacciano con le peggiori pene dell'inferno se non onorano il
debito con l'organizzazione. A volte gli avvertimenti si trasformano in
aggressioni ai familiari in Nigeria.
Così l'unica via d'uscita dallo
sfruttamento è l'aiuto dei clienti. "Il 90 per cento delle ragazze
nigeriane", spiega Claudio Magnabosco, fondatore del progetto La ragazza
di Benin City, "esce dalla tratta accompagnato da un uomo, cliente o ex
cliente che è diventato amico, fidanzato o marito". Il progetto punta alla
sensibilizzazione dei 'consumatori': "I clienti, se informati, possono
diventare una risorsa. Vogliono multarli? Facciano pure, ma chi aiuterà le
ragazze segregate?". Una delle vittime della tratta, Isoke Aikpitanyi, è
oggi moglie di Claudio Magnabosco: "Per uscire", racconta Isoke,
"basterebbe darci una opportunità, un permesso di soggiorno anche breve,
sei mesi, per cercare un lavoro vero. In cambio dei documenti, invece, le
autorità pretendono che denunci qualcuno. Dobbiamo far sapere quello che
succede. Le 200 nigeriane assassinate in Italia. Le stuprate. Le madri alle
quali le maman prendono i figli per ricattarle. I black boy che spacciano
droga. Le famiglie che spingono le figlie minorenni a venire in Europa. La
corruzione che favorisce i trafficanti. Le mutilazioni sessuali, il debito da
pagare che non finisce mai, i pastori cristiani che collaborano con il racket,
le ragazze che muoiono attraversando il deserto. Questa è la tratta. Davvero
pensate che il problema sia la prostituzione?".
La malattia da Hiv negli ultimi 3 anni e ha avuto dolori difficili da mangiare e tosse sono incubi, specialmente il primo anno. In questa fase il sistema immunitario è gravemente indebolito e il rischio di contrarre infezioni opportunistiche è molto maggiore. Tuttavia, non tutti con l'HIV continueranno a sviluppare l'AIDS. Quanto prima si riceve il trattamento, migliore sarà il risultato. Ho iniziato a prendere ARV per evitare la morte prematura, ma ho avuto fiducia in Dio che sarei stato guarito un giorno. Come brevetto Hiv, consigliamo di assumere trattamenti antiretrovirali per ridurre le possibilità di trasmettere il virus ad altri, poche settimane fa sono venuto a cercare su Internet se potevo ottenere qualsiasi informazione sul trattamento con Hiv con la fitoterapia, durante la mia ricerca ho visto una testimonianza di qualcuno che è stato guarito da Hiv il suo nome era Achima Abelard e altri brevetti Herpes virus Tasha Moore anche dando testimonianza di questo stesso uomo, chiamato Dr Itua Herbal Center. Sono stato spostato dalla testimonianza e l'ho contattato dal suo Email.drituaherbalcenter@gmail.com Abbiamo chiacchierato e lui mi ha mandato una bottiglia di erbe medicina l'ho bevuto come lui mi ha insegnato a. Dopo averlo bevuto, mi ha chiesto di fare un test che diceva come ho finito la mia vita sofferente di brevetto Hiv, sono guarito e libero da Arv Pills. Gli sarò per sempre grato a Drituaherbalcenter .Esso il suo numero di contatto +234 8149277967 ... Mi assicura che può curare la seguente malattia ... Virus HIV, Cancro, Herpes, Malattia di Lyme, Epilessia, Cancro alla vescica, Cancro del colon-retto, Cancro al seno, Tumori renali, Leucemia, Cancro polmonare, Linfoma non Hodgkin, Pelle Cancro, Lupus, Tumore uterino, Cancro alla prostata, fibromialgia, SLA, Epatite, Copd, Malattia di Parkinson. Malattia genetica, Fibrodisplasia, Fibrodisplasia Ossificante progressiva, Sindrome da tossina da fluorochinolone, Fegato / Rene Infiammatorio, infertilità, malattie intestinali, Malattia di Huntington, Diabete, fibroma ...
RispondiElimina