domenica 2 settembre 2012

LA PROSTITUZIONE IN ITALIA

Indagini ed elaborazioni dati, 31/01/2010


DATI GENERICI - Le prostitute sono circa 60.000 (la metà non italiane). Di questo
3% in 6 casi su 10 le sfruttatrici sono donne (il 60% dei reati di sfruttamento della prostituzione è commesso da donne - ultimo rapporto ONU 2009 sullo sfruttamento della prostituzione).
MODALITA’ - La totalità o quasi della prostituzione (che ricordiamo non è un reato per le leggi
italiane, ma lo è solo lo “sfruttamento”) dunque  è libera ed in gran parte individuale (cioè il
“prostituirsi”). 
L’indagine della commissione ci dice che il 65% delle prostitute lavora in strada
(si vedono sempre più spesso prostitute “attrezzate” con autovettura ad esempio), il 29,1% in
albergo, il resto in case private. La maggiore concentrazione di prostitute è nel milanese con il
40% e di seguito Torino con il 21%; ciò può essere causato dal maggiore potere economico delle
due città e conseguente giro d'affari che ne può scaturire.


LA MICROPROSTITUZIONE - 

La prostituzione minorile, che riguarda il 3% del totale (circa
2000 minorenni) è un fenomeno fortemente in crescita che vede sempre più spesso ragazze
italiane e benestanti usare il proprio corpo, in discoteca come a scuola, per l’acquisizione di beni
materiali di consumo, vestiti, soldi, ma anche, dal punto di vista psicologico e sociologico, come
strumento di controllo, competizione, ed acquisizione di potere verso il prossimo.

I CLIENTI - Poi c'è l'altra faccia della medaglia.. gli uomini. Anche loro dentro il calderone della
compra-vendita del corpo. Solo in Italia si stimano 5.000.000 di maschi clienti di prostitute, si
tratta nella gran parte dei casi di persone affette da patologie, dipendenza sessuale,
problematiche psichiche mai affrontate e maturate, persone apparentemente normali ma
sociologicamente e psicologicamente a rischio (o ai margini) di esclusione sociale.






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